15 dicembre 2011
Lettera al CROAS Lombardia sulla riforma degli Ordini Professionali
- infine, se quanto scritto è condivisibile, le competenze in quanto fondate scientificamente devono essere supportate dalla ricerca orientata a generare teoria che sia efficace, come direbbe Popper, «alla risoluzione dei problemi». Spesso gli studenti, ma anche colleghi attenti esprimono giudizi circa la irrilevanza di una quantità di teorie apprese nei percorsi universitari e che si rivelano pressoché inutili. È una domanda che si sta ponendo il mondo delle scienze sociali e in particolare la sociologia (vedi: http://www.consiglioscienzesociali.org/public/files/news/Tavola-Rotonda-Le-scienze-sociali-e-l-Italia-che-cambia-versione-definitiva.pdf) tanto che nel documento di cui al link vengono poste le seguenti domande: «Lo statuto teorico/epistemologico delle scienze sociali: abbiamo teorie e/o modelli capaci di leggere la realtà sociale; siamo in grado di riconoscere le principali correnti del cambiamento e le forze sociali che le muovono; siamo in grado di formulare previsioni attendibili di medio (lungo?) periodo intorno ai loro sbocchi possibili? Lo statuto empirico delle scienze sociali: abbiamo metodi e tecniche di ricerca in grado di raccogliere dati rilevanti e significativi, che sappiano descrivere la realtà nel suo divenire? Lo statuto critico delle scienze sociali: sappiamo farci carico dell’onere di un sapere critico, che provi anche a indirizzare il cambiamento o ci accontentiamo, qualora si riuscisse pur sempre a produrlo, di un sapere descrittivo?». Pertanto nessuno può esimersi dal compito, che ci si collochi nell’accademia o sul campo dell’attività professionale. Con l’unica certezza: se non è data teoria non si darà neanche prassi e quindi statuto condivisibile, rilevante ed efficace della professione. E quindi non si sarà in grado di rispondere alle sfide della temperie. Ciò pone la questione della costituzione di un ssd di servizio sociale autonomo dal sps/07. Tale proposta appare poco praticabile nella forma rappresentata, in quanto nel processo di riforma i ssd, come evidenziato nel documento dell’AIDOSS, andranno a ridursi e a condensarsi, per quanto riguarda l’Area 14 – Scienze politiche e sociali in quattro macrosettori in cui sono nidificati sette settori concorsuali e quindi con una riduzione dai dieci settori scientifico disciplinari precedenti a sette. Ciò permette di anticipare che – oltre le note dinamiche dell’accademia – svolga un effetto avverso la complessiva architettura che si va realizzando. Si tratta pertanto di generare strategie differenti per rispondere all’impoverimento del percorso formativo e alla progressiva delocalizzazione del sapere in altri profili più generalisti se non generici. Probabilmente si dovrebbe porre la criticità a livello di MIUR e di Conferenza dei Rettori, per rendere condivise e quindi sinergiche linee guida che operino una moral suasion verso i neo costituiti Dipartimenti come sedi dei cdl.
Responsabile interventi sociali Dipartimento Salute Mentale Fondazione Policlinico – Milano;
docente a contratto di materie sociologiche presso il cdl in servizio sociale UNIPD;
formatore accreditato presso il CNOAS.
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Creation date : 2012-01-13 - Last updated : 2021-02-09