I luoghi per la tutela della salute mentale
I processi di cambiamento che hanno interessato la psichiatria negli ultimi 30 anni hanno messo in discussione lo sviluppo degli ospedali psichiatrici e, soprattutto, la loro stessa sopravvivenza. Infatti, grazie alla Legge 13 maggio 1978, n. 180 "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori", si è passati da una psichiatria di custodia e contenimento, tipica del manicomio, ad una di prevenzione, cura e riabilitazione nel territorio.
Per rendere possibile ciò, e quindi recependo le disposizioni della norma suddetta, la sussessiva Legge 23 Dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del servizio sanitario nazionale”, all’Art. 34, ha previsto la costituzione, per iniziativa regionale, di servizi a struttura dipartimentale: il Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.).
Il dipartimento di salute mentale
Definizione: esso è l’insieme coordinato di strutture operative ed attività, che risponde ai bisogni di salute mentale della popolazione di un territorio definito, operando in collaborazione con gli altri organismi socio-sanitari presenti in quello stesso territorio.
Il Progetto Obiettivo "Tutela della Salute Mentale 1994-1996" identifica il D.S.M. quale articolazione della ASL ed organo di coordinamento per garantire l’unitarietà e l’integrazione dei sistemi psichiatrici di uno stesso territorio.
Tramite il D.S.M. vengono svolte le seguenti funzioni:
- PREVENZIONE: si impegna a promuovere la salute mentale dei cittadini attraverso l’informazione e altre iniziative idonee allo scopo e ad intervenire precocemente nelle situazioni di disagio;
- CURA: prende provvedimenti in situazioni di disturbo mentale acuto e non, dal più lieve al più grave, evitando, quando possibile, il ricovero. Essa si articola attraverso la farmacoterapia, la psicoterapia, l’assistenza socio-sanitaria e presuppone quindi l’intervento integrato tra le figure professionali coinvolte;
- RIABILITAZIONE: interviene sul disturbo stabilizzato al fine di migliorare, costruire o mantenere le abilità sociali della persona.
Le articolazioni del D.S.M.
La sua costituzione è avvenuta per iniziativa regionale; ne deriva che ogni Regione italiana ha organizzato il D.S.M. secondo un proprio modello. In generale le strutture afferenti al D.S.M. sono:
- CENTRO DI SALUTE MENTALE (C.S.M.): costituisce la sede organizzativa dell’équipe degli operatori ed il punto di coordinamento dell’attività sul territorio. Svolge tutte le azioni preventive e quelle terapeutico-riabilitative non basate sulla residenzialità o il ricovero. Esso garantisce un servizio specifico di informazione e di sostegno alle famiglie dei pazienti. Il CSM definisce ed attua programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi personalizzati, con le modalità proprie dell’approccio integrato, tramite interventi ambulatoriali, domiciliari e di "rete", nella strategia della continuità terapeutica, assumendone la responsabilità per il territorio di propria pertinenza. Esso promuove la ricerca e l’attivazione di azioni a sostegno della vita quotidiana a domicilio ed in alloggi comunitari, per la gestione di attività di tempo libero, attività di socializzazione e di animazione, in collaborazione con le associazioni e le cooperative sociali.
- SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA (S.P.D.C.): provvede alla cura degli utenti che necessitano di terapie mediche con ricovero in ambiente ospedaliero. è collegato al pronto soccorso; accoglie trattamenti sanitari volontari e obbligatori e provvede all’assistenza di pazienti in condizione di emergenza. Per legge, al fine di evitare l’affollamento di pazienti acuti, non può avere più di 15/16 posti letto.
- STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI: sono destinate ad ospitare soggetti che necessitano, durante il giorno, di interventi terapeutici e di risocializzazione sulla base di programmi di breve, medio e lungo periodo; esse comprendono:
- Day Hospital (D.H.): tale servizio è utilizzato da pazienti con psicopatologia subacuta, aventi necessità di intervento farmacoterapico e psicoterapico-riabilitativo. Ad esso si accede in base a programmi concordati tra gli operatori del DSM. Il day-hospital psichiatrico effettua un’analisi dei problemi prioritari del paziente, un’attenta valutazione multidimensionale, con l’identificazione di un piano di cura specifico e personalizzato basato su cicli. Gli interventi posti in essere consentono, quindi, l’effettuazione coordinata di accertamenti diagnostici vari e complessi e, inoltre, hanno la funzione di evitare ricoveri a tempo pieno nonchè di limitarne la durata quando questi si rendano indispensabili. Le prestazioni erogate prevedono il coinvolgimento di più figure professionali nell’ambito di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale.
- Centro Diurno (C.D.): la sua utenza è costituita da soggetti i cui bisogni derivano da incapacità o difetti gravi nello stabilire validi rapporti interpersonali e sociali. Il C.D. configura uno spazio in cui l’équipe operante offre strumenti e opportunità per attivare, sperimentare ed apprendere idonee modalità di contatto interpersonale nella forma di rapporti individuali e di gruppo. L’offerta comprende anche una gamma di programmi occupazionali volti all’apprendimento di specifiche competenze utilizzabili in senso lavorativo, per le quali andranno individuate le risorse personali e le attitudini di ogni singolo utente.
- STRUTTURE RESIDENZIALI: rispondono a bisogni di lungo-assistenza e di residenzialità protetta e semiprotetta. Esse si distinguono in:
- Comunità: è un luogo assistito nelle 24h dove si svolgono attività terapeutiche e riabilitative. Affinché un paziente tragga esclusivamente benefici da un’esperienza di comunità è necessario che la permanenza non sia eccessivamente prolungata (non più di 5/6 mesi consecutivi) e che sia un momento si un più ampio progetto patrocinato dal C.S.M.
- Gruppo appartamento: anche detto Casa Famiglia, è una normale casa in cui va ad abitare un gruppo ristretto di pazienti (da tre a cinque) provenienti prevalentemente dal Manicomio, che spesso già si conoscono tra loro, o comunque disponibili alla convivenza. Il numero degli operatori presenti può variare a seconda della tipologia dei pazienti e della situazione; è preferibile partire con un’assistenza intensiva con l’obiettivo di raggiungere la pressoché totale autonomia.
- Casa alloggio: è un’organizzazione simile alla precedente, con due differenze: i pazienti sono presenti in maggior numero e con rapporti "meno stretti" tra loro. La gestione sociale della casa è affidata a persone esterne (es. un Ente, una cooperativa, ecc.) che vi provvedono in cambio di una retta che ciascun ospite paga.