La riabilitazione psichiatrica
La riabilitazione è un insieme di "strategie abilitanti" deputate alla riapertura di canali relazionali, alla ridefinizione del tempo, degli spazi, dell’uso della quotidianità. Essa si occupa, sostanzialmente, della reintegrazione del paziente nella società, aiutandolo a riguadagnare ruoli e diritti perduti, puntando al conseguimento del massimo grado di autonomia possibile, quindi della massima qualità di vita auspicabile. Ciò si potrà realizzare mediante il potenziamento delle risorse e delle abilità sociali residue, la riacquisizione di quelle perse, l’acquisizione di nuove (se possibile), lavorando anche sull’ambiente.
Il lavoro sul contesto si propone di favorire il reinserimento sociale e/o lavorativo dell’utente, cercando di aumentare il livello di tolleranza degli altri nei suoi confronti. Inoltre esso svolge l’importante funzione di evitare che si profili nei riguardi del paziente un tentativo di adeguamento passivo che non tenga sufficientemente conto della sua soggettività e singolarità.
Riassumendo, tenendo presente che, esistendo una stretta interazione tra individuo ed ambiente, ogni modificazione di uno dei due soggetti relazionali produce un cambiamento sull’altro, la riabilitazione mette in atto un processo di adattamento reciproco secondo due strategie fondamentali:
- sviluppare le risorse e le abilità del soggetto, a partire dall’identificazione dei bisogni;
- sviluppare le risorse dell’ambiente in una direzione che amplifichi e rinforzi l’intervento operato sull’individuo.
Un valido percorso riabilitativo dovrebbe produrre la "guarigione sociale" del paziente, portandolo a reinserirsi completamente, dignitosamente e con successo nell’ambiente socio-lavorativo, anche in assenza di risoluzione della patologia.
I livelli della riabilitazione
Integrazione sociale, formazione professionale, casa, inserimenti lavorativi, offerta per il tempo libero e la socialità: questi sono gli ingredienti attraverso i quali la persona viene messa in collegamento con gli elementi simbolici, e pratici, della normalità, dell’essere parte della società.
Più in generale, il lavoro riabilitativo può assumere quattro livelli:
- INTRATTENIMENTO: rappresenta il livello base della progettualità riabilitativa sul quale impostare l’intero lavoro. La sua utilità si riscontra nella possibilità di aiutare a stabilire buone relazioni terapeutiche e nell’essere un’attività di base per gestire gli spazi temporali vuoti della quotidianità all’interno di uno spazio corretto rispetto al rapporto con la realtà.
- SOCIALIZZAZIONE: essa è volta ad orientare il comportamento dell’utente nelle relazioni con gli altri, aiutandolo a migliorare le sue capacità comunicative e ad osservare le norme di un gruppo.
- RIABILITAZIONE PROPRIAMENTE DETTA: per attuarla è necessario valutare ogni singolo paziente, formulare una diagnosi personalizzata delle disabilità e, su questi dati, elaborare un progetto di riabilitazione, concordato, finalizzato al miglioramento delle abilità compromesse.
- REINSERIMENTO SOCIALE: si tratta di reinserire il paziente nel suo ambiente di vita abituale, valutando e lavorando sulla dimensione abitativa, lavorativa e quella delle relazioni interpersonali.
In prospettiva del reinserimento sociale è necessario che siano ricostruite le condizioni affinché le persone svantaggiate siano riconosciute, e si riconoscano, come attori dei loro contesti di vita, effettuando il passaggio dal ruolo di "malato" a quello di "cittadino".