L’affidamento in prova al servizio sociale e la detenzione domiciliare per soggetti in AIDS conclamata
La L. n. 354/75, vuole consentire ai soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria o da altra malattia particolarmente grave, la possibilità di iniziare o proseguire un programma di cure idonee in apposite strutture, evitando i danni derivanti dalla condizione di privazione della libertà e dall’ambiente penitenziario. Tali soggetti possono accedere alle misure alternative dell’affidamento in prova al servizio sociale e della detenzione domiciliare.
Ne possono fruire i condannati affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria che intendano intraprendere un programma di cura e assistenza presso le unità operative di malattie infettive ospedaliere e universitarie o altre unità operative prevalentemente impegnate secondo i piani regionali nell’assistenza ai casi di AIDS.
Istanza di affidamento
L'istanza per poter usufruire della misura alternativa alla detenzione nei confronti dei soggetti affetti da aids conclamata o da grave deficienza immunitaria deve essere inviata, corredata dalla documentazione necessaria, al magistrato di sorveglianza competente in relazione al luogo dell'esecuzione, il quale può sospendere l'esecuzione, ordinare la liberazione del condannato e trasmettere immediatamente gli atti al tribunale di sorveglianza.
L'istanza deve essere corredata da idonea certificazione del servizio sanitario pubblico competente che attesti la sussistenza delle condizioni di salute e che indichi la concreta attuabilità del programma di cura ed assistenza.
Compiti dell'Ufficio di esecuzione penale esterna prima della concessione della misura alternativa
L'ufficio di esecuzione penale esterna svolge un'inchiesta di servizio sociale da fornire al Tribunale di Sorveglianza finalizzata a fornire elementi utili riferiti al programma di cura ed assistenza, in corso o da effettuare, all'ambiente sociale e familiare di appartenenza ed alle risorse personali, familiari, relazionali ed ambientali su cui fondare un'ipotesi di intervento e di inserimento sociale.
Il Tribunale di Sorveglianza, nell’ordinanza di concessione, deve impartire le prescrizioni per l’esecuzione della misura alternativa e quelle relative alle modalità di esecuzione del programma.
I Centri di Servizio sociale per adulti svolgono attività di sostegno e controllo circa l’attuazione del programma.
Sospensione della misura alternativa
Il Magistrato di Sorveglianza può sospendere l'affidamento e trasmettere gli atti al Tribunale di Sorveglianza quando l'Ufficio di esecuzione penale esterna o gli organi di pubblica sicurezza lo informano dell'avvenuta commissione da parte del soggetto di un reato successivamente alla concessione del beneficio o qualora il soggetto non rispetti le prescrizioni del Tribunale.
Conclusione della misura alternativa
L'affidamento si conclude:
-
con l'esito positivo del periodo di prova che estingue la pena ed ogni altro effetto penale.
In questo caso il Tribunale di Sorveglianza che ha giurisdizione nel luogo in cui la misura ha avuto termine emette l'ordinanza di estinzione della pena. - con la revoca della misura, che può avvenire nei seguenti casi:
- comportamento del soggetto, contrario alla legge o alle prescrizioni dettate, ritenuto incompatibile con la prosecuzione della prova;
- commissione da parte del soggetto di un reato successivamente alla concessione del beneficio
In questi casi il Tribunale di Sorveglianza che ha giurisdizione nel luogo in cui l'affidato ha la residenza o il domicilio emette l'ordinanza di revoca e ridetermina la pena residua da espiare.