Gioco d’azzardo: cenni storici
Benché, il termine “azzardo” derivi dal francese “hasard” (il quale a sua volta proviene dalla parola di origine araba “az-zahr” che significa “dadi”), in realtà la storia di tale attività ludica è strettamente legata a quella dell’uomo. I primi reperti archeologici che fanno esplicitamente riferimento ad essa datano al 3000-4000 a.C..
- Nell’antico Egitto era già praticato il gioco dei dadi, mentre in India, in Cina e in Giappone i più antichi manoscritti ritrovati dagli archeologi riportano testimonianze riguardanti elevate scommesse al gioco dei dadi e alle corse con i carri. I giochi suddetti venivano svolti anche nell’antica Roma, come è attestato dal ritrovamento di insegne di locali con la scritta Scommesse e cibo, mentre presso le popolazioni germaniche i giocatori giungevano a mettere in palio la moglie e i figli e a volte la loro stessa libertà personale.
- Se il gioco d’azzardo con i dadi è quello che ha la storia più lunga, nei secoli a noi più vicini c’è stata una notevole diffusione di altre modalità di gioco: le scommesse sulla corsa dei cavalli, che veniva considerato il tipico intrattenimento dei re; nel XV secolo in Italia ed in Inghilterra vennero istituite le prime lotterie; la roulette fu inventata nel XVI secolo dal filosofo francese Blaise Pascal; l’americano Charles Fay inventò nel 1895 le slot-machine.
- I modi in cui, nel corso della storia, le diverse comunità umane hanno affrontato il problema del gioco d’azzardo sono cambiati durante i secoli e si sono caratterizzate per un’alternanza di fasi di permissivismo a fasi di proibizionismo assoluto (com’è accaduto, per es., per le bevande alcooliche negli U.S.A.).
- In tempi recenti si sta affermando la tendenza alla legalizzazione del gioco d’azzardo. Gli enormi interessi economici investiti, tanto nel settore pubblico che in quello privato, hanno spinto i governi di molti Paesi ad incentivare politiche finalizzate ad incrementare il gioco, facendone in questo modo una delle maggiori industrie mondiali. I dati economici ufficiali relativi all’insieme delle diverse attività di gioco d’azzardo effettuate non tengono ovviamente conto dell’ingente quantità di denaro che viene messa in circolazione da tutte le scommesse clandestine che vengono effettuate quotidianamente.