I problemi sul lavoro di un campione di alcolisti
Premessa
Il fenomeno dell’uso di alcol e più in generale di sostanze psicoattive nei luoghi di lavoro risulta essere un problema spesso sottovalutato e sottostimato.
In Italia non esiste un sistema di monitoraggio sull’impatto che l’uso di sostanze psicoattive ha sulla sicurezza nei luoghi di lavoro anche se è indiscusso che l’alcol e le altre droghe possano essere collocati tra i fattori soggettivi causa di infortuni sul lavoro, per la loro influenza negativa sull’integrità psicofisica e sui tempi di reazione. I dati a cui è possibile far riferimento sono quelli di altri Paesi Europei, oppure le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo quest’ultimo organismo tra il 10% e il 30% degli infortuni sul lavoro hanno fra le loro cause l’uso di bevande alcoliche. Secondo il rapporto INAIL, nel 2002 ci sono stati 967.785 infortuni sul lavoro di cui 1.397 mortali. Una stima conservativa che attribuisca all’uso di alcolici il 10% degli infortuni in Italia, porterebbe ad attribuire a tale causa 139 infortuni mortali e circa 96.700 infortuni non mortali. Più in generale il consumo di sostanze alcoliche determina in ogni caso costi rilevanti a causa della ridotta produttività, errori nelle procedure, danno ai macchinari, perdita di capacità lavorativa, assenteismo. E’ stato stimato poi che l’alcolismo è responsabile del 40% dei cambiamenti del posto di lavoro.
L’applicazione della L.125 del 2001 e del provvedimento 16 marzo 2006 vuole modificare l’attenzione del mondo del lavoro verso tale fattore di rischio offrendo degli strumenti di indirizzo, analisi, riabilitazione e cura.
Obiettivi
Pur con le limitatezze legate alle caratteristiche del campione, si sono voluti identificare alcuni aspetti alcol correlati che hanno condizionato la vita lavorativa in termini di: presenze/assenze, provvedimenti disciplinari, infortuni.
Caratteristiche del campione
Il Servizio di Alcologia di Pordenone ha un’utenza annuale di circa 200 persone.
Da questo campione nel secondo semestre del 2005 e nel secondo semestre 2006 abbiamo sottoposto a 72 utenti del nostro Servizio che lavoravano o che avevano lavorato, un questionario che prendeva in esame i possibili riflessi dell’alcol sugli ultimi 5 anni della loro vita lavorativa.
Trattasi quindi di un campione selezionato di persone afferenti ad un servizio con Problematiche Alcol-Correlate.
L’invio è avvenuto a seguito di ricovero ospedaliero o direttamente dal territorio (medico di medicina generale, volontariato, familiari).
Le 72 persone sottoposte al questionario erano composte da 59 maschi (82%) e 13 femmine (18%).
Le classi di età evidenziano che per oltre il 66% trattasi di persone con meno di 49 anni (6% 20-29 aa, 22% 30-39 aa, 38% 40-49 aa.), in linea con i recenti dati che vedono diminuire l’età degli alcolisti che si rivolgono ai servizi.
Lo stato civile mostra che il 49% è convivente o coniugato; i celibi sono il 22% e i separati il 15%; 11% sono divorziati e il 3% vedovi (rispetto alla media regionale rispettivamente del 2.3% di divorziati e il 9.7% di vedovi).
L’analisi del profilo professionale o della mansione evidenzia come gli operai rappresentino la maggioranza del campione con il 56%; sia gli impiegati che gli artigiani raggiungono una percentuale dell’8%, i commercianti e i liberi professionisti raggiungono complessivamente l’8% del campione mentre altri profili professionali o mansioni l’11%. Quasi scomparsi sono gli agricoltori (3%).
Professione svolta | Valore percentuale |
Commerciante | 4% |
Artigiano | 8% |
Operaio | 56% |
Impiegato | 8% |
Agricoltore | 3% |
Militare | 6% |
Libero professionista | 4% |
Altro (infermiere, cameriere) | 11% |
Risultati
Dal questionario emerge che, alla data della compilazione, il 29% non lavorava, alcuni da pochi mesi altri da oltre 2 anni; ma emerge anche che l’8.3% del campione (6 persone su 72) non lavorava a causa di Problematiche Alcol-Correlate.
Provvedimenti disciplinari negli ultimi 5 anni: il 33% del campione (24 persone su 72) ha avuto provvedimenti disciplinari a seguito dell’assunzione di alcolici; i provvedimenti sono stati complessivamente 70 in quanto per qualche caso vi sono stati più provvedimenti fino ad arrivare al limite di 11 ammonizioni scritte per una sola persona. Le ammonizioni scritte sono state 46, quelle verbali 7, le multe 7, le sospensioni 5, i licenziamenti 5.
Ritiri di patente: il 29% (21 persone su 72) del campione ha presentato ritiri di patente per art. 186 Codice della strada, ovvero guida in stato di ebbrezza; il 2.7% (2 persone su 72) ha avuto per questo infortuni in itinere.
Assenze sul lavoro: l’80% (58 persone su 72) hanno presentato assenze sul lavoro negli ultimi 5 anni legate all’alcol; di queste l’81% sono state assenze giustificate (malattie, ricoveri, infortuni e visite mediche) e il 19% non giustificate (intossicazioni alcolica, post-sbornia). 6 persone su 58 hanno dichiarato assenze sul lavoro alcol-correlate di lunedì.
Discussione e conclusioni
Viene evidenziato chiaramente come nel nostro campione l’abuso di alcol comporti dei riflessi importanti sulle assenze dal lavoro sia giustificate (malattie inquadrabili come complicanze dell’alcolismo) che non giustificate (intossicazioni alcoliche acute e post-acute).
Emerge più in generale il grosso fenomeno dei provvedimenti disciplinari messi in atto dalle aziende, in particolare quelle piccole e medie, per punire chi si rende "colpevole" di condotte che danneggiano l’azienda.
Questa risposta aziendale deve essere interpretata come un fenomeno legato alla ridotta capacità aziendale nell’affrontare tale problema su un piano che non sia quello prettamente disciplinare. Viene confermata l’ipotesi di come la Legge 125 del 2001 abbia trovato ancora un’insufficiente e non adeguata applicazione, e come ancora questo strumento normativo risulti ancora sconosciuto per le aziende interessate.
Si evidenzia anche il coesistere dei problemi alcol-correlati sul posto di lavoro con i problemi alcol-correlati alla guida e con una piccola percentuale di infortuni in itinere; tale dato dovrebbe essere poi considerato tenendo nel dovuto conto dei dati infortunistici derivanti dalle statistiche INAIL che attribuiscono agli incidenti stradali (ad es. infortunio in itinere, alla guida di, etc.) una percentuale significativa del numero complessivo di infortuni sul lavoro che accadono ogni anno in Italia. Il fenomeno dell’abuso di alcol nel nostro campione rimane legato ad attività a bassa professionalità, a conferma della distribuzione descritta in altre analisi e studi su questo argomento.
Bibliografia
- Mangili A. Alcol e lavoro.G Ital Med Erg, 2004; 26:3, 1-27
- Head J., Stansfeld S. A., Siegrist J. The psychosocial work environment and alcohol dependence: a prospective study. Occup Environ Med, 2004; 61: 219-224
- Lehman W.E.K., Bennett J.B.Job risk and employee substance use: the influence of personal background and work enviroment factors. Am J Drug Alcohol Abuse, 2002; 28: 263-286
Tratto da:
Convegno "Alcol e Lavoro" - Firenze 01-02/02/2007
A cura di:
Paolo CimarostiManuela D'Andrea