Allegato B1 - Comune di Milano:
Progetto familiare mamma e bambino
(Settore Servizi alla famiglia - Ufficio Coordinamento Tecnico Centrale Affidi)
La decisione di formulare ed avviare il progetto d’affido familiare mamma e bambino, insieme, nella stessa famiglia affidataria, è scaturito dall’intreccio di osservazioni, riflessioni, favorevoli coincidenze e dal desiderio di percorrere strade diverse nella continua ricerca di nuove forme di aiuto.
La riflessione e il pensiero sono scaturiti dall’osservazione dei dati di realtà e dalla rilevanza del fenomeno. In effetti, abbiamo evidenziato un consistente numero di collocamenti in strutture di giovanissime madri con bambini e un rilevante numero di provvedimenti emessi dal Tribunale per i Minorenni di affido all’Ente Locale per inserimento mamma/bambino in struttura.
Parallelamente alle riflessioni e alle osservazioni sopradette siamo stati sollecitati dalla lettura della legge 149 in rapporto al suo insistente affermare: il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia; il diritto del minore ad un’altra famiglia quando la propria non sia in grado di provvedere alla sua crescita ed educazione; al suo insistente rilevare "la predisposizione di programmi di assistenza per la famiglia d’origine".
Stimolante e affascinante è stato il desiderio di integrare le riflessioni e le osservazioni con il dettato legislativo spinti dal desiderio di intraprendere nuovi percorsi di conoscenza.
Si è dato quindi forma alla concreta sperimentazione del progetto di affido eterofamiliare per madre/bambino con l’intento di perseguire i seguenti obiettivi:
- Offrire un vero e proprio contesto familiare che accolga in affido la madre, suo figlio e la loro relazione con la funzione principale di valorizzare, apprezzare, consigliare, sostenere e appoggiare la giovane mamma nel suo ruolo
- Accompagnare la giovane in un percorso di autonomia attraverso un affiancamento genitoriale
- Aiutarla ad usufruire dell’esperienza di questo affiancamento per poterlo riproporre nel rapporto con il proprio figlio
- Aiutarla e vicariarla nel suo ruolo materno
- Offrire un contesto di funzioni genitoriali-integrative in cui sia salvaguardata la relazione madre-bambino
- Tenere vivo il legame, rinsaldandolo, offrendo alla madre e al bambino un contesto di relazioni familiari strutturanti
L’affidamento mamma/bambino si colloca come un intervento di secondo livello dopo un periodo di permanenza in comunità mamma/bambino da cui è emersa una buona relazione tra i due e s’ipotizza una soluzione positiva della situazione seppure in un lasso di tempo ancora lungo.
Il passaggio della madre dalla comunità alla famiglia affidataria deve avvenire gradualmente: devono essere chiare le regole dell’affidamento sia alla mamma sia alla famiglia affidataria la quale ha in affidamento il minore con il consenso della madre per delega del servizio sociale (cui è affidato il minore dal Tribunale per i minorenni).
La famiglia affidataria ha il compito di aiutare la mamma ad occuparsi nel modo migliore di suo figlio ma anche si sostenerla nel recupero di "alcuni pezzi" della sua vita, ad esempio l’adolescenza. In queste occasioni la famiglia affidataria si sostituisce alla madre nella cura del minore.
Durata dell’affidamento
La durata di questi affidamenti non può essere considerata breve in quanto non si pongono come obiettivo solo quello di sostenere una giovane mamma nella ricerca di casa e lavoro, ma anche di aiutarla a divenire autonoma nella gestione della propria vita (affetti, sicurezze, realizzazione) e di quella di suo figlio.
- Premessa
- Forme d'accoglienza e strumenti a sostegno dell'affido
- Non solo affido: le forme di sostegno ai nuclei familiari di origine in difficoltà
- Forme di sostegno all'affido familiare
- Allegato A1
- Allegato A2
- Allegato A3
- Allegato A4
- Allegato A5
- Allegato B1
- Allegato B2
- Allegato B3
- Allegato B4
- Allegato C1
- Allegato C2
- Allegato D
Documento fornito da:
Liana BurlandoCreato da:Comune di Genova
Coordinamento Nazionale Servizi Affidi