Allegato B2 - Comune di Vicenza:
Progetti di convivenza educativa
Definizione
Si tratta dell’accoglienza nella propria abitazione, per un periodo definito di tempo, di persone maggiorenni che necessitano di accompagnamento e supporto educativo al fine di raggiungere la propria autonomia.
Tale tipologia d’accoglienza non si configura come una risposta di pronta accoglienza in vista della definizione di un progetto.
Da questo punto di vista, il ruolo della famiglia ospitante è di accompagnamento ai percorsi già concordati tra la persona accolta e il servizio sociale. Tale accompagnamento è chiaramente definito negli obiettivi, nelle modalità e nei tempi dal progetto di accoglienza concordato tra servizio sociale, famiglia ospitante e persona accolta.
Destinatari
- Mamme con bambino
- Giovani maggiorenni
- Giovani disabili con insufficienza mentale lieve
- Giovani che hanno concluso il loro percorso in comunità di accoglienza
- Adulti
- Ragazze vittime della tratta
Si tratta di persone che il Servizio sociale pubblico riconosce come idonee a intraprendere percorsi di autonomia lavorativa, abitativa e sociale.
Rispetto al lavoro, la convivenza educativa prevede che le persone accolte svolgano già un’attività lavorativa o sia stato avviato un percorso di ricerca del lavoro o di inserimento lavorativo in cooperativa sociale propedeutico all’inserimento in un ambiente di lavoro non protetto.
Non è pertanto compito della famiglia ricercare il lavoro per la persona che ospita.
Da chi può provenire la richiesta
- Operatori dei servizi pubblici
- Operatori di cooperative sociali e associazioni
- Direttamente da persone e famiglie
Distinguiamo due tipologie di convivenza educativa
La caratteristica peculiare di questo tipo di progetto di accoglienza è la possibilità da parte delle persone accolte di sperimentare concretamente la propria autonomia. Infatti, è loro offerta la possibilità di vivere in un appartamento adiacente, ma autonomo dalla casa della famiglia ospitante.
Di conseguenza il ruolo della famiglia ospitante è quello di un "accompagnamento a distanza", volto a favorire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto di autonomia, senza una presenza continua nella vita della persona accolta.
Per quanto riguarda le mamme con bambino, si prevede l’accoglienza di mamme con una sufficiente competenza genitoriale, autonome cioè nel garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del figlio.
Tempo
I progetti hanno una durata massima di 6 mesi, rinnovabili al massimo per altri sei.
La caratteristica peculiare di questo tipo di accoglienza è data dal fatto che alla persona viene offerta la possibilità di vivere all’interno della casa della famiglia ospitante.
In questi progetti la centralità è quindi posta sulla possibilità di "vivere insieme" ad altri per poter sperimentare una relazione quotidiana "faccia a faccia".
Da questo punto di vista le persone accolte da un lato presentano maggiori carenze nell’autonomia personale che non consigliano un inserimento autonomo in appartamento, per cui è richiesto un accompagnamento più stretto; dall’altro questa vicinanza relazionale consente loro di vivere questo luogo di "decantazione" delle difficoltà incontrate precedentemente, un’occasione dove poter "prendere fiato" in vista di successivi percorsi.
Tempi
- i progetti hanno durata massima di tre mesi, rinnovabili al massimo per altri tre
- rispetto alle mamme con bambino, i progetti avranno durata massima di sei mesi, rinnovabili per altri sei.
- Premessa
- Forme d'accoglienza e strumenti a sostegno dell'affido
- Non solo affido: le forme di sostegno ai nuclei familiari di origine in difficoltà
- Forme di sostegno all'affido familiare
- Allegato A1
- Allegato A2
- Allegato A3
- Allegato A4
- Allegato A5
- Allegato B1
- Allegato B2
- Allegato B3
- Allegato B4
- Allegato C1
- Allegato C2
- Allegato D
Documento fornito da:
Liana BurlandoCreato da:Comune di Genova
Coordinamento Nazionale Servizi Affidi