Genogramma della famiglia presa in esame
Inoltre M.F. si sente incapace nei confronti della madre perché non riesce ad assisterla come quest’ultima vorrebbe, attivando in lei sensi di colpa che portano la figlia ad assecondarla nella decisione di non volere estranei che la accudiscano ma di assegnare questo compito esclusivamente alla figlia stessa. Ad appesantire la situazione vi è una reale distanza territoriale, la signora M.F. abita a Roma Sud, mentre la mamma a Roma Nord, il ché non agevola l’assistenza e toglie alla famiglia d’origine del tempo per stare insieme, se pur con le loro modalità.
In un secondo momento, dopo aver accolto il vissuto dell’utente, ho cercato di restituire l’ipotesi che avevo costruito attraverso gli elementi emersi. Le distanze e la conflittualità create a livello coniugale, non hanno facilitato la condivisione di un modello educative, attribuendo pari responsabilità ad entrambe i genitori. Permettendo ai figli, privi di punti di riferimento stabili, di crescere precocemente in modo autonomo in base agli ambienti che ognuno di loro ha frequentato. Ciò che probabilmente tiene in vita ancora la relazione coniugale è il conflitto stesso, che serve a tenere gli equilibri della famiglia e a far sentire vivo un legame familiare che chissà quando e perché è cambiato. A conferma della distanza esistente tra i coniugi, è la testimonianza della signora che sostiene in lacrime di non avere più rapporti sessuali con il marito da ormai 2 anni, ossia da quando si sono evidenziati i primi sintomi di disagio del figlio.
Le sensazioni che ho avuto durante il colloquio le ho restituite all’utente, dicendole che probabilmente lei e suo marito necessitavano di una terza persona super parte, che al di fuori delle dinamiche familiari li sostenesse nel ruolo genitoriale.
Una volta compresa la situazione, riprendendo il discorso sulla mamma della signora, le fornisco tutti i chiarimenti del caso e mi metto a disposizione per eventuali altre informazioni. Al momento di darle i recapiti e gli orari del servizio, M.F. mi ferma e mi chiede dove poter trovare una struttura adatta ad un intervento di coppia, come poter “convincere” il marito ad intraprendere questo percorso, visto che lui, più di lei, non crede ai percorsi terapeutici. Consiglio alla signora di non avviare nessuna opera di convincimento, perché non riscuote nessun successo se proposta in questi termini, ma riportarla come una possibilità in termini positivi, dove dopo tanti anni, in un momento in cui sembra che tutto sia fuori controllo e ingestibile, può aiutare a riprendere in mano la vita genitoriale e coniugale, ottenendo trasversalmente un cambiamento sull’intero nucleo e quindi anche sui figli. Per rispondere alla richiesta della signora contatto telefonicamente le colleghe del municipio di competenza territoriale di M.F. per sapere se il municipio ha in convenzione un servizio di mediazione familiare. Alla fine della telefonata giro ad MF le informazione e le scrivo anche i nostri recapiti per la consegna dei documenti richiesti per il servizio domiciliare a favore della mamma, lasciandole così la possibilità di contattarmi per altri eventuali evoluzioni.
La signora nelle settimane seguenti si è presentata altre volte al servizio, riportando le dinamiche sopra citate con la differenza, rispetto ad allora, di essere riuscita a sensibilizzare il marito verso i servizi e che tra breve avrebbero iniziato un percorso di mediazione. Colgo così l’occasione per ricordare alla signora del ruolo che ha sempre giocato nella sua famiglia e quindi lì dove possibile di lasciare al marito l’aspetto della mediazione, rafforzando in lui la motivazione e restituendogli quelle responsabilità di cui lei si è appropriata e che lui ha volentieri concesso, dedicando più tempo al lavoro.
- La relazione tra assistente sociale e utente nel segretariato sociale
- Dalla rigida causa-effetto alla centralità della persona
- Il servizio e il problema del tempo
- Unicità, creatività e strategie d’intervento
- Il modello sistemico-relazionale: l’esempio di un caso
- Genogramma della famiglia presa in esame
- In chiusura
- Note di testo