Il servizio e il problema del tempo
Nella relazione assistente sociale-utente gioca un ruolo importante il tempo che si ha a disposizione per ogni utente. Essendo questo tempo “conteggiato e breve” ha da un lato ha facilitato il cittadino all’accesso alle prestazione pubbliche, dall’altra ha penalizzato tutte quelle persone con problematiche più complesse che richiedevano e necessitavano di un ascolto più attento e che si sono trovate costrette a tornare più volte al servizio.
Nell’attività di segretariato il tempo a disposizione del singolo cittadino, scandito compatibilmente con la flessibilità che il caso richiede, è di circa 20/25’ minuti per colloquio, in linea di massima, come guida mentale di lavoro, strutturato nel modo seguente: 10’ dedicati all’accoglienza e all’ascolto della richiesta dell’utente, 5’ alla raccolta delle informazioni in chiave sistemica e quindi con particolare attenzione alla strutturazione della famiglia dell’utente, al ciclo vitale della stessa, ai tipi di relazioni interconnesse tra gli attori del sistema, 5’ nella restituzione dell’ipotesi e delle risorse interne ed esterne al nucleo. Quei casi che hanno richiesto una presa in carico, dopo il colloquio allo sportello con le Ass. Soc. di I livello, hanno ottenuto un appuntamento con l’assistente sociale professionale di II livello.
- La relazione tra assistente sociale e utente nel segretariato sociale
- Dalla rigida causa-effetto alla centralità della persona
- Il servizio e il problema del tempo
- Unicità, creatività e strategie d’intervento
- Il modello sistemico-relazionale: l’esempio di un caso
- Genogramma della famiglia presa in esame
- In chiusura
- Note di testo