La normatività del terzo settore
La normatività propria del terzo settore si esprime attraverso forme peculiari di scambio sociale. Si tratta di scambi che mettono in primo piano il valore d’uso (anziché il valore di scambio) di beni e servizi, e il carattere relazionale dello scambio dovuto a motivazioni soggettive e intersoggettive (anziché d esecuzione di un obbligo, in particolare di un comando o norma di legge).
Lo scambio sociale tipico del terzo settore privilegia la relazione come tale : è una relazione d’uso altamente intersoggettiva, non una relazione di scambio per la scambio. E per questa ragione, è in genere asimmetrica, perché basata sul dare, anche se ciò avviene in un’economia di "reciprocità allargata" (si ricordi che il concetto di reciprocità non significa do ut des ma scambio simbolico, in cui si da all’altro nell’aspettativa che l’altro, quando, se e come potrà, darà ciò che può, in termini di equivalenza simbolica, non materiale o di prezzo monetario). Il concetto di reciprocità è certamente tra i più difficili, polivalenti e anche ambigui, tuttavia non ha sostituti validi per dire ciò che con esso s’intende quando lo si connota come proprium del terzo settore.
- Introduzione
- Contesto storico di riferimento
- Nascita e sviluppo dello "Stato del benessere"
- La tradizione volontaria
- Il volontariato: una nuova area culturale
- Il terzo settore
- La Composizione del Terzo settore in Italia: Tipologia delle organizzazioni.
- Il confronto
- Spunti di riflessione
- Bibliografia